Cefalea Tensiva Cronica inveterata, sensibile alla stimolazione con mc dei nervi di Arnold bilateralmente

 

10 luglio 2017

Un paziente trentaseienne proveniente da Milano, con familiarità materna,  soffre di crisi di cefalea da circa 25 anni.

Nel tempo si è sottoposto ad ogni tipo di trattamento farmacologico con approcci diversi a fronte della scarsa, per non dire inesistente,  risposta ai trattamenti precedenti.  Attualmente in terapia con Topamax 1cpr x 2 die  + + Inderal 40 mgx 3 die. Difmetre supp. per alleviare il dolore critico.

Sintomatologia 

Dolore a morsa, bruciante,  non pulsante, non trafittivo, che origina dalle regioni occipitali fino in regione frontale,  ad interessare alternativamente metà scalp, assai più frequentemente a dx. Non nausea e/o vomito.

Non sono state, nel tempo, individuate dal paziente cause scatenanti, cibi o altro, se si esclude una indubbia influenza di particolari condizioni di stress o affaticamento sul lavoro.

Il dolore, pur attenuato dai farmaci, insiste da un giorno all’altro, lasciando solo pochi giorni di benessere e incide   comunque con una  frequenza  superiore a 15 giorni al mese.

La cefalea è dunque di difficile collocazione diagnostica, non appartenendo in toto  allo spettro tipico delle forme emicraniche nè a quello  dell   Cefalea Tensiva.

Durante la valutazione neurologica del paziente, dall’ ispezione  dello scalp, si rileva una nettissima alterazione della Sensibilità alla puntura di spillo sulle regioni occipitali, per asimmetria destra  vs sinistra con iperestesia  a dx. Il dolore è innestato ed acuito dallo stimolo tattile alle emergenze dei nervi occipitali soprattutto a dx.

Il paziente che fino ad oggi è stato trattato per Emicrania  presenta, secondo me,  una Cefalea Tensiva Cronica  complicata certamente da abuso di farmaci. Poiché, sempre più frequentemente nella nostra esperienza, si associano sintomi e segni neurologici di interessamento con irritazione dei nervi di Arnold, senza che sia completamente rappresentato in toto il corteo sintomatologico tipico di questa patologia, noi trattiamo questi pazienti  verso la cefalea Tensiva, senza tuttavia trascurare di risolvere, negativizzando anche i segni neurologici di interessamento dei nervi occipitali.

Premesso che vi è una scarsa letteratura, sono in genere proposti  tutta una serie di trattamenti medici, fisici, fino all’utilizzazione di procedure più invasive.

1 ) Tecniche infiltrative con corticosteroidi+ anestetico locale. E’ una via che non utilizziamo più, in quanto non serve per la diagnosi e la nostra esperienza dice che i vantaggi sono dati solo da una riduzione temporanea del dolore. Le successive infiltrazioni non cambiano la sostanza.

2 )Tecniche distruttive di tipo fisico (Vedi Radiofrequenza): se si trattasse di rimuovere tessuto, causa di conflitto con una sostanza nervosa, vi sarebbe una precisa ratio per questo tipo di trattamento; per contro non vi è alcuna ratio nel provocare una ulteriore lesione di un  nervo, che di per sé è già in parte lesionato. E infatti le neurolesioni da radiofrequenza danno solo una variazione  della sintomatologia algica di tipo causalgico. <Il dolore perde i caratteri di parosssistiche crisi ma si fa continuo, bruciante>.

3) Tecniche distruttive neurochirurgiche: gangliotomia C2, rizotomia C>C3, neurolisi. Sono riservate ai casi refrattari ad ogni altro approcio terapeutico, ma non sono affatto scevre da alcune frequenti effetti indesiderati.

Noi utilizziamo tecniche di stimolazione con microcorrenti ripolarizzanti computerizzate che non sono invasive se non per aghi ad infissione utilizzati sul decorso del nervo, mai conducono a spiacevoli effetti collaterali, sono molto efficaci e non riducono il dolore ma lo fanno regredire in maniera elevata. Ciò è dovuto all’effetto antiinfiammatorio.  Non comportano alcun impianto di elettrodi fisssi.

Il diario della cefalea ci  pare indicativo della risposta del paziente alle cure del caso: è passato da dolore praticamente quotidiano a 4 episodi in luglio, 5 in agosto e 2 in settembre, uno a settimana. Il dolore è modesto e cede sollecitamente al Difmetre. Inoltre fino dall’inizio della cura è stato tolto TOPAMAX e ridotta a 40 mg x2 die INDERAL.

Abbiamo inserito il caso tra quelli della Cefalea di Arnold, in quanto è risultato sensibile ai protocolli di cura per questi quadri.  Segui….

 

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