Le cure

  1. Tutte le patologie sommariamente descritte nel sito sono sensibili ai trattamenti, poiché l’attività del centro verte da sempre al trattamento di tutta una serie di patologie che si manifestano col dolore (neuropatico) ma anche con il solo deficit neurologico, sensitivo, motore o misto.
  2. Si tratta di terapia non chirurgica ma conservativa, che viene erogata in regime non convenzionato, per la quale non si richiede alcun ricovero, ma solo la presenza del paziente nel Centro ad orari e giorni prestabiliti. La durata del ciclo di cure va solitamente dai 6 ai 10-11giorni; i trattamenti non debbono necessariamente essere quotidiani, potendo variare per tipo e carattere della patologia, cronica, subcronica, acuta e/o per esigenze logistiche del paziente. I trattamenti mirano alla remissione del quadro algico e/o deficitario.
  3. All’ingresso è prefissata una visita con lo specialista (Dr Bensi).
    Lo stesso, valuta il quadro clinico iniziale e successivamente l’evoluzione dello stesso, segue costantemente il paziente e il mutare di quei segni neurologici che negativizzandosi costituiranno parametro fondamentale per valutarne l’evoluzione in senso prognostico. La riduzione della sintomatologia algica non è affatto da sottovalutare ma ogni specialista sa bene che al paziente con ernia del disco, che presenta una positività alla manovra di Lasègue a 70° rispetto ad una positività a 30° di uno-due giorni prima, neanche occorrerebbe chiedere come sta per essere informati sulla favorevole evoluzione del quadro. Certo è che nel caso di una nevralgia trigeminale o di Arnold ci si dovrà attendere o una nettissima o netta riduzione della frequenza delle crisi, dell’ intensità del dolore ed della loro durata.
  4. Il variare di questi parametri – Lasègue, Wassermann, Ipertono, Disestesia, Ipoestesia, Iperestesia, Fascicolazioni, deficit di forza, deficit paretico – (sono alcuni tra gli innumerevoli segni neurologici possibili) deve essere quasi immediato per l’occhio dell’ osservatore esperto e per il paziente stesso, se ben informato. Con queste premesse è possibile valutare in tempi rapidissimi la eventuale favorevole evoluzione del quadro. Con ciò non si deve assolutamente intendere una improvvisa, ”miracolosa ” guarigione in qualche giorno, ma solo che stando così le cose, la stessa è non solo possibile, ma anche assai probabile.
    Ove questo non accada, il consiglio, a fronte di una situazione per la quale vi sia una precisa indicazione chirurgica (vedi ernia del disco), sarà quello di operarsi, senza ulteriori perdite di tempo e inutili sofferenze.
    Ci sorprendiamo spesso nell’apprendere dai pazienti storie di ogni tipo fatte di dolorose, lunghissime ed inutili sopportazioni (ci limitiamo ad usare questo termine) in tentativi di cura di ogni tipo per 20, 30, 40 o anche 50 giorni ed oltre e tutto ciò inutilmente.
  5. Cosa si deve intendere per guarigione?
    Una completa e stabile remissione del dolore senza alcuna limitazione della qualità della vita del paziente, ottenuta sulla base di una completa e stabile negativizzazione del quadro neurologico. In buona sostanza perché un paziente con ernia anche grossolana o con una listesi anche significativa senza dolore rachideo o radicolare e senza deficit o altro dovrebbe operarsi? Per nessun valido motivo e tra l’altro non dovrebbe esservi chirurgo che si presti a farlo.
  6. Precisazioni sul concetto di guarigione stabile.Occorre puntualizzare che il concetto di guarigione stabile va ancorato al significato anatomopatologico lesionale che nel momento sosteneva sia i sintomi che il quadro obbiettivo. E’ evidente che la fuoriuscita di contenuto discale ”ex novo” su pregressa ernia del disco si potrà sempre associare a sintomatologia da recidiva cosi come l’accentuarsi di uno scivolamento vertebrale in listesi, potrà innestare nuove manifestazioni algiche.

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Il tessuto connettivo nelle radicolopatie da compressione (Pag.57/63)